
La missione vede l’importante collaborazione tra le italiane Stellar Project, sviluppatore e produttore di sistemi innovativi per satelliti, con D-Orbit, azienda di trasporto e logistica spaziale: D-Orbit ha integrato LaserCube a bordo del satellite, organizzato il trasporto terrestre dal sito di integrazione al sito di lancio a Cape Canaveral, e supervisionato l’integrazione del satellite a bordo del lanciatore e il lancio stesso. Una volta in orbita, D-Orbit gestirà le operazioni del payload seguendo un piano di collaudo concordato con Stellar Project per trasmettere a terra tutti i dati di missione. La dimostrazione in volo coinvolge direttamente l’ASI, che metterà a disposizione il Matera Laser Ranging Observatory per la validazione delle operazioni di Pointing, Acquisition e Tracking di LaserCube, oltre che per i successivi test di trasmissione su canale ottico.
Stellar Project, startup deep tech, spin-off dell’Università di Padova, offre soluzioni innovative per piccoli satelliti e per la sostenibilità dell’ambiente spaziale. Grazie ai propri progetti di alta tecnologia, Stellar Project intende contribuire a colmare il divario di prestazioni e capacità tra satelliti miniaturizzati e satelliti tradizionali, rendendo così sempre più accessibili le potenzialità del mondo spaziale: il primo passo verso questo obiettivo è LaserCube, terminale che permetterà di realizzare servizi di telecomunicazione in banda ottica anche tramite piccoli satelliti.
Foto in apertura da sinistra: Edoardo Birello (Stellar Project), Riccardo Manzato (D-Orbit), Ludovico Colombo (D-Orbit), Andrea Vettor (Stellar Project), Francesco Sansone (Stellar Project), Alessandro Francesconi (Stellar Project), Monica Valli (D-Orbit), Federica Fistarollo (Stellar Project), Gian Paolo Guizzo (Guizzo Space), Francesco Palumbo (D-Orbit)